venerdì 28 novembre 2008

CONSIDERAZIONI IN LIBERA USCITA

Cambiare prospettiva, Cambiare le regole, Ripensare il nostro ruolo, Ripensare il ruolo dei nostri clienti. Rivedere gli obiettivi.

Queste sono le premesse per immaginare il futuro dlla nostra professione.
Lavorare come abbiamo fatto fino a ieri non porterà risultati e non contribuirà al rilancio e all'affermazione del nostro ruolo e della nostra professionalità.

Troppo spesso, ancora oggi, noto un approccio superato, nelle strategie di marketing.

Troppo spesso mi imbatto in piani di promozione che seguono vecchie logiche.

Troppo spesso incontro imprese insoddisfatte della redemption delle operazioni di marketing.

Troppo spesso sono "disturbata" da comunicazioni invadenti e non richieste.

Troppo spesso vedo affissioni e spot TV inutili senza nessuna strategia coordinata e coerente.

Tropo spesso noto aziende assenti dalla "Rete" mentre i loro clienti parlano bene o male di loro.

Troppo spesso noto che il mondo della comunicazione, tranne qualche eccezione brillante e d'innovazione, è troppo stanco e troppo fermo.

Bisogna ripartire da nuove premesse, dall'ascoltare più che dal parlare, dal saper cambiare in itinere piuttosto che dal stare immobili, dall'investire il giusto piuttosto che il tanto, dal privilegiare la qualità piuttosto che la quantità, dall'affidarsi a professionisti piuttosto che ad improvvisati.

I consumatori nell'era 2.0 esigono qualità e merito.
Mettono a nudo improvvisazione e scarsa professionalità.
Ci costringono a lavorare bene, ad innovare e ad essere reattivi.

Credo che noi, giovani comunicatori, a volte molto più fermi e vecchi rispetto a chi fa questo lavoro da anni, abbiamo l'obbligo di essere coraggiosi e di guardare il nostro lavoro con occhi diversi.

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